di Nicola Viceconti e Patrizia Gradito
“Vivere la scrittura è come salire su una zattera
e lasciarsi trasportare dalle correnti del sentimento.
Vivere la poesia è scegliere quale vela issare per prendere il vento”.
Potrebbe risiedere qui la sua potenza, la sua vitalità. Così la poesia si manifesta e ci rapisce. Scegliere di offrirla attraverso la parola è stato per noi un atto di umiltà e di coraggio, quando nel 2018 siamo stati invitati a partecipare a un evento internazionale di poesia in una delle più antiche città messicane. E così, il nostro progetto letterario, Novelas por la identidad, dedicato alla memoria e all’identità, si è arricchito di un’altra forma oltre alla narrativa. In un mondo che finisce per prediligere la semplificazione all’elaborazione del pensiero, nel quale le parole sono costrette a cedere il passo alle immagini su Instagram o ai video su Tik tok, la letteratura può venirci incontro, facendoci riscoprire la preziosità della narrazione, attraverso il ritmo che la contraddistingue e la capacità di mettere in connessione persone e fatti. La poesia così intesa permette di esprimere a volte l’indicibile o di guardare oltre, uscire da noi stessi, scoprire l’altro e l’altrove. Per questo il poeta tedesco Rilke si riferiva alla poesia come uno “svelamento” e l’intuizione come al mezzo per arrivare alla verità.
Abbiamo intitolato la nostra raccolta Corrispondenze (1), come richiamo per noi e per i nostri lettori a quanto ci risuona e ci unisce: è un appello all’autenticità e all’umanità, per rinvigorire la speranza e non sentirci sopraffatti. La nostra, come ci ricorda il poeta spagnolo Gabriel Celaya: “(…) non è una poesia goccia a goccia pensata (…) è un po’ come l’aria che tutti respiriamo, è il canto che dà spazio a quanto portiamo dentro (…) sono parole che tutti ripetiamo, sentendole, come nostre, e che volano (…) sono grida nel cielo, e, in terra, sono atti (..)”. E proprio per una sottile corrispondenza con il poeta spagnolo che vi presentiamo la nostra poesia come “un’arma carica di futuro”.
Torneranno i cavalli al galoppo
Torneranno i cavalli al galoppo
sulle autostrade abbandonate
li sentiremo nitrire da dietro il monte.
Torneranno gli indiani d’America
astuti come un tempo
a scoccare frecce alle prede feroci
Sparirà il cemento
sotto una coltre di muschio fiorito
e i bambini riprenderanno a giocare
gioiosi, come giovani delfini.
Danzeranno liberi, a piedi nudi
senza i tiranni di una volta
né padroni del futuro.
Torneranno gli anziani, la sera
per la benedizione.
Li aspetteremo intorno al fuoco
tra odore di tabacco e vino
Li ascolteremo col fiato sospeso
mangiando castagne
lungo il sentiero Illuminato
del nuovo mondo dorato.
Articolo di: “Novelas por la identidad” – Nicola Viceconti e Patrizia Gradito
“Corrispondenze” – Raccolta di poesie di Patrizia Gradito e Nicola Viceconti, Ed. Rapsodia, Roma, 2023