di Leonardo Vitucci
“D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda”. (Italo Calvino)
Vorrei vivere in una città che venga vissuta e partecipata dai propri cittadini.
Vorrei vivere in un posto che invogli i suoi stessi cittadini a frequentarla, tanto da sentirsi parte di una comunità, un gruppo ed una famiglia unita da ciò che renda caratteristico il fatto che tutti stiano condividendo gli stessi spazi.
Vorrei una città ricca di aree verdi nelle quali potersi rilassare; campi sportivi ed attività ricreative con cui potersi divertire; sale letture, librerie e cinema con cui potersi formare ed intrattenersi.
Mi piacerebbe una città che sappia esprimere la propria voce e che lanci una novità che possa permettere ai loro abitanti di andare per strada, con il fine di rimanere sorpresi da quell’ondata di nuovo che rompe la quotidianità.
Mi piacerebbe vivere in una città che chiamasse a raccolta i suoi abitanti, attraverso eventi che ne richiamino le proprie origini, storia e ricorrenze. Mi piacerebbe una città che attiri i suoi giovani cittadini a frequentarla, a viverla e a non andare a cercare divertimento altrove, dandogli anche allettanti opportunità di crescita personale e giovanile.
Mi piacerebbe una città che sappia anche innovarsi, voltare pagina ed ammodernarsi, trasmettendo il senso di novità.
Mi piacerebbe una città che, una volta andati via, rimanga nel cuore e che le esperienze vissute fra le sue strade vengano raccontate con piacere a chi ne avrà il piacere di ascoltarle.