di Pino Tedeschi
Tutti amiamo vivere in una città che accoglie; a volte la sogniamo: ad occhi aperti e ad occhi chiusi. Ciampino ha le sue peculiarità: la vicinanza di Roma e dei Castelli Romani, collegamenti funzionali, buoni (ancora buoni) servizi amministrativi; ma anche alcuni aspetti negativi, derivanti dalle due servitù storiche che mortificano la vita dei cittadini:
- a) l’aeroporto, fonte aggiuntiva di inquinamento, sia acustico che per l’aria che si respira. A riguardo, circa 20 anni fa nasceva il “CRIAAC” (Comitato per la Riduzione dell’Impatto Ambientale dell’Aeroporto di Ciampino, ancora in vita) a cui la Pro Loco, altre Associazioni e Comitati di cittadini aderirono. Sono migliaia le persone che abitano le case dove risulta intollerabile il rumore. In passato ci furono manifestazioni di protesta ed alcuni interventi della Regione e dei Comuni di Ciampino e Marino, in difesa della salute dei cittadini, che qui trascuro di precisare per passare al secondo punto, l’altra servitù.
- b) La ferrovia che spacca in quattro o cinque tronconi i quartieri (non quartieri). Ricordiamo che la città è divisa in più spezzoni dalle trincee ferroviarie che occupano 170 mila metri quadrati degli 11 km quadrati su cui è situata la città. Con particolare riferimento alla linea Ciampino-Velletri, in molte occasioni, storia vecchia, si rimane in fila per decine di minuti, lì, in via dei Laghi, fermi ad aspettare il passaggio del treno per Velletri o in arrivo da Velletri. Una complicazione ulteriore per il traffico delle auto perché in molti evitano quella fila preferendo attraversare tutta Ciampino per portarsi su via dei laghi.
Giusto per ricordarlo, il 15 dicembre 2011, ancora in Pro Loco, si costituì un Gruppo di lavoro che si adoprò per la “Integrazione del Territorio di Ciampino”, con il dott. Dentato, capofila, l’ing. Marcuz, il sottoscritto ed altri partecipanti. In un periodo di tempo ci fu la presentazione dei lavori, un rendering relativo alla copertura delle trincee ferroviarie: impatto sul territorio, evoluzione della proposta a livello Comunale e Provinciale, vari coinvolgimenti.
Un sogno quel progetto di copertura delle trincee ferroviarie, riguardante quel “Piano Generale di Sviluppo 2011/2016” del Consiglio Comunale, che, ripreso e modificato successivamente, avrebbe potuto contenere l’interramento dei binari e relative piastre di copertura, anche della sola tratta “stazione Ciampino-Casabianca…” E su quell’area recuperata – una visione – la realizzazione, per fasi, di opere leggere (mercatini, giochi, fioriere, assi pedonali e ciclistiche, ecc.). Un progetto ambizioso che ebbe un certo seguito, poi abbandonato. – Forse su quella linea per Velletri bisognava lavorarci (crederci) di più. Diciamolo: il Gruppo di lavoro esaurì il suo ciclo, la politica ebbe difficoltà economiche e di rappresentanza e si arrese. Ma, per ritornare alla fermata del treno di Casabianca, la domanda sorge spontanea: che fine ha fatto quel tracciato (molto discutibile) e che riguarda la realizzazione della nuova viabilità in variante alla SP 217 via dei Laghi che eliminerebbe il passaggio a livello di Casabianca? Quale spinta politica ci vuole per riconsiderare la questione, giacché il PNRR Comunale (che non è un vero piano di riforma, come avrebbe dovuto essere) quella variante non la contiene? Me lo chiedo mentre, lasciata via Appia, aspetto in fila il passaggio del treno su via dei laghi.
Sogno ancora…ma sobbalzo al passaggio roboante di un aereo sulla mia testa; vedo che le sbarre di Casabianca si sono alzate. Da dietro gli automobilisti mi stanno suonando col clacson e mi strillano: MUOVITIII!!!