di Michele Di Giorgio
A volte mi stupisco io stesso della mia fragilità emotiva.
Mi scopro a piangere, su cose, non certo marginali, ricordano un po’ l’innocenza della propria infanzia.
Forse perché penso e sono introspettivo, ma come si fa a non pensare alle guerre in corso, alle persone che soffrono per colpa di altri uomini, sempre uno contro l’altro divisi da interessi diversi.
Penso anche ai miei venti anni, agli ideali di sessantottino, alla canzone di Gianni Morandi sul Vietnam e mi chiedo, oggi all’interno dei miei settanta anni, che cosa è rimasto di quella vocazione?
Sono io il l’involuto, non al passo con i tempi, o è la società ad essere più chiusa indisposta nel donare solidarietà e a cercare di capirsi. Fermo a constatare tutto il contrario della mia educazione.
Eppure se penso alla nostra Costituzione Italiana è lampante che ci propone il confronto tra le parti e che dovrebbe agitare le coscienze nel cercare una via giusta nello stare insieme.
Qualche giorno fa, precisamente il 10 febbraio, è caduta la ricorrenza delle Foibe e il Comune di Ciampino ha proposto una giornata di memoria per queste vittime che avevano la sola colpa di essere italiane. Beh, la sala Consiliare che viene utilizzata a mo’ di Teatro in queste occasioni, pur essendo quasi piena non aveva il pienone che avrei voluto vedere, chissà magari se avessimo proposto un Master Chef, una trasmissione di cucina, forse avrebbe avuto più seguito; così la mia telecamera, con cui facciamo servizi per il nostro giornale “Tempi Nuovi”, si è limitata a riprendere uno sparuto gruppo di cittadini che insieme alla sindaca hanno voluto ricordare questi eventi terribili della nostra Storia, che in fondo potremmo ancora definire recente.
Ero lì con l’occhio della telecamera pronto a riprendere qualche politico che delle Foibe fanno il loro cavallo di battaglia. Avrei voluto vedere i consiglieri di opposizione, seduti a commemorare il ricordo ed invece il vuoto assoluto, zero consiglieri di frangia opposta.
Ma…ma…non dovevamo essere tutti “Fratelli d’Italia…o ci sono più Italie, a mo’ di scartamento, alcune migliori ed altre peggiori? Mi chiedo: costoro, come potranno mai giustificare l’assenza ai loro stessi elettori? Il confronto prevede la presenza. La Costituzione ce lo impone: e invece, no, ogni cosa fatta e proposta dall’avversario politico va demonizzata. Così non supereremo mai la stupidità dell’uomo, e le guerre, come ben sappiamo, sono alimentate dalla stupidità e dall’odio degli uomini. Uomini fatti ad immagine e somiglianza di chi?
Ecco, forse questa è una giusta riflessione per capire che cosa ci manca per essere migliori.