di Michele Concilio

Nel quadro delle manifestazioni previste dall’Amministrazione Comunale sui temi della Pace e dell’Amicizia, sabato 21 settembre si è tenuto in Sala Consiliare il primo di questi incontri.

Riportiamo qui di seguito l’intervento del nostro collaboratore Michele Concilio, invitato alla cerimonia in qualità di Cittadino Delegato alla Valorizzazione delle radici storiche del territorio.

PATTO DI AMICIZIA FRA CIAMPINO E MARINO 21 SETTEMBRE 2024

C’è un pizzico di enfasi, forse, nell’usare l’espressione “momento storico”, alludendo alla giornata che oggi stiamo celebrando in questa prestigiosa sala.

Comunque sia, l’aggettivo “storico” mi agevola per introdurmi nella trattazione, breve e mi auguro non tediosa, che mi accingo a fare, proprio cercando di tratteggiare, a grandi linee, la storia delle nostre due città, Marino e Ciampino.

Nella sua opera monumentale “Studi storico archeologici sulla città e sul territorio di Marino”, Girolamo Torquati, personaggio che non ha sicuramente bisogno di presentazioni data la sua notorietà, inizia la stesura del primo dei tre volumi ammettendo la difficoltà di scrivere la storia di Marino e, a tal proposito, ne riporto uno stralcio: “E bene e tale la condizione di imprese a scrivere la Storia di Marino, Città del suburbio, e la più vicina all’immortale Roma. Nel nostro territorio fuvvi la famosa Curia o Foro della Ferentina ove la Lega de’ Popoli latini insiememente a Roma deliberava le cose tutte della pace e della guerra. Qui vorrei dire, le membra riarse di Alba Longa, Metropoli laziale; qui la più longeva, e una delle longeve Colonne Albane la famigerata Boville; qui il Castrimenio illustre Municipio dell’età degli Antonini; qui non una ma più ville imperiali, come l’Albanam Tiberii, l’Albanam Casii, l’Albanam Claudii senza dire de’ fondi illustri e più che storici personaggi quali furono Mario, Quinto fratello di Cicerone, Terenzio Lucullo, Messala, Pollione ed altri assai”.

Di fronte al Torquati, volendo parlare di storia locale, non posso che sentirmi un nano, ma confido nella comprensione dell’uditorio e nella benevolenza dell’illustre storico nato e vissuto nella Marino dell’Ottocento.

Per altro il compito che mi sono prefisso in questa sede è piuttosto limitato e non ha certo l’ambizione di essere una dettagliata trattazione storica. Si restringe ad una sintetica esposizione di relazioni che hanno legato la realtà marinese e quella ciampinese, in particolare nel periodo storico più recente.

Ecco, perciò, ricordati solo alcuni degli elementi che sottolineano il legame che intercorre tra la bella cittadina castellana e l’agglomerato urbano a valle, porta d’accesso alla Città Eterna.

Nel XIX secolo il nostro territorio viene interessato dalla costruzione delle prime linee ferroviarie italiane. E’degli anni ’50 la pontificia Roma – Frascati, ma prima che il secolo abbia termine nel 1880 entra in funzione la Roma Portonaccio – Ciampino – Marino, una tramvia a vapore che a distanza di un decennio, nel 1889, viene sostituita dalla ferrovia Roma – Ciampino – Marino – Albano, che ne ricalca il percorso.

In quegli anni, giusto ricordarlo, Ciampino si può dire che ancora non sia nata – la sognata Città Giardino, infatti, prenderà corpo alcuni decenni più tardi – eppure il luogo appare idoneo per una stazione di sosta e offre un punto di collegamento sia per Roma che per Marino.

Il Novecento registra, per quanto attiene il tema in argomento, un momento significativo durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale.

Qui viene in evidenza la figura, tutta speciale e di alto spessore civico e morale, di Zaccaria Negroni, come il Torquati nato e vissuto in Marino dal 1899 a 1980. Una personalità conosciutissima, sulla quale non mi dilungo ad elencare i suoi meriti, le sue opere ed i tanti riconoscimenti ricevuti. Di quest’uomo di grande fede religiosa è in corso la causa di beatificazione, in attesa del giudizio della Chiesa dopo che si è conclusa la fase diocesana nel 2005.

Nel suo celebre libro “Marino sotto le bombe”, scritto nel 1947 e che ha visto poi diverse riedizioni, dedica proprio le pagine iniziali a Ciampino, scrivendo: “I primi colpi della guerra si fecero sentire su Marino fin dal primo bombardamento di Roma del 19 Luglio 1943. Veniva colpita in quel giorno la nostra più bella borgata: Ciampino. Si ebbero le prime vittime: diciotto morti (altri caddero nel bombardamento del 17 agosto): Alcuni sfollati trovarono rifugio e assistenza presso gli edifici comunali di Marino centro; i più si rifugiarono nelle campagne, specie nella contrada Acquacetosa. Anima di tutta l’opera di soccorso fu il parroco, il clarettiano padre Antonio. Quanti feriti raccolse e trasportò … col carretto di Giovanni Boni?”.

Finita la guerra, nel luglio del 1945 un gruppo di viticoltori marinesi dà vita ad un consorzio denominato “Cantina Sociale Cooperativa di Marino”. Come stabilimento di produzione sceglie il complesso situato a Ciampino dell’ex distilleria ed enopolio realizzato nel 1938 e danneggiato dagli eventi bellici. Non sfugge la singolare coincidenza che oggi questo sito ospiti il Municipio con adiacenti la Sala Consiliare e la Biblioteca pubblica.

Tale scelta, come facilmente si deduce, rafforza il rapporto fra il paese dei Castelli e la sua frazione di allora: le uve raccolte sulle colline marinesi scendono a valle per essere lavorate in Ciampino, dando vita al vino, più che conosciuto, etichettato come Gotto d’Oro.

E giungiamo agli anni ’60. Marino è ancora una città a forte vocazione agricola, con particolare accento sulla viticoltura. Ciampino è una cittadina in forte espansione demografica, con marcata connotazione legata al terziario.

Due realtà che trovano qualche difficoltà a ritrovarsi nelle scelte progettuali.

Nasce, pertanto, in maniera diciamo quasi naturale l’esigenza di vivere un’esperienza politico-amministrativa diversa. E’ l’ora dell’autonomia di Ciampino che, dopo un dibattito politico serrato e comunque proficuo, si concretizza nel 1974.

In riferimento a questo importante episodio, mi piace paragonarlo, più che ad un divorzio, ad un figlio che, sentitosi oramai maturo per una vita indipendente, saluta il padre. Due figure distinte, ma non distanti.

Padre e figlio riportano ad un identico cognome. Permettetemi, al riguardo, di evidenziare una coincidenza alquanto curiosa: quando nel giugno del 1975 Felice Armati diviene il primo sindaco di Ciampino, a Palazzo Colonna l’Amministrazione Comunale è guidata da Franco Armati!

Precisazione dovuta: Franco e Felice non sono padre e figlio e, peraltro, anche l’appartenenza politica li vede militare in differenti schieramenti.

Sono trascorsi 50 anni. Siamo nel 2024. Marino e Ciampino hanno camminato lungo percorsi paralleli, in vari casi anche intrecciati, basti pensare nel mondo sanitario al Distretto H3 della Asl RM6, formato appunto dai 2 Enti, o nella scuola, all’Istituto Superiore Paolo Mercuri con una sede in ognuno dei 2 Comuni, ed ancora nei trasporti con il servizio COTRAL che collega i due centri tramite due linee extraurbane.

Prima di chiudere desidero esprimere il mio compiacimento per la scelta del giorno ove suggellare il Patto di Amicizia fra Marino e Ciampino: il 21 settembre, come è noto, ricorre la Giornata Internazionale della Pace istituita nel 1981 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

E mi sembra proprio bello il mettere in relazione la Pace con il Patto di Amicizia.

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