di Pino Tedeschi

Argomento politico assai complicato. Brevi considerazioni tratte dai

notiziari e da qualche lettura dedicata. (7 ottobre 2023-febbraio ‘24)

 PREMESSA: Non bastava la guerra in Ucraina, e gli altri conflitti e i disordini nel mondo. Ora anche l’orribile e disumana ferocia terroristica del 7 ottobre di Hamas, e la terribile reazione israeliana che provoca migliaia di vittime civili e ha costretto, e costringe, tante persone ad abbandonare le proprie case distrutte. Certo, non possiamo dimenticare la shoah (lo sterminio degli ebrei). Ma questo non vuol dire non considerare che Gerusalemme è città santa delle tre religioni/fazioni. – La controversa o contesa nazional-confessionale di Preti, Rabbini e Imam non permise che “quelle pietre fossero dichiarate di tutti”. (Richiamo alla risoluzione Onu del 1948). Solo per citare alcuni eventi conseguenti: 1956, scontro tra Egitto e Israele; 1967: “guerra dei sei giorni” tra Israele, Egitto, Siria e Giordania, con occupazione striscia di Gaza. 1973: scontro tra Egitto, Siria, Israele. Nel 1987 nasce Hamas (braccio militare) e conseguenti episodi che non fanno presagire ai terribili fatti.

Novembre ‘23 Due popoli in guerra. – Ci troviamo di fronte ad un arcipelago delle milizie palestinesi che rispondono ai massicci e distruttivi attacchi israeliani. Hamas – organizzazione politica – è parte della società palestinese: nella Striscia di Gaza e non solo. Sbaglia il governo di Israele a non aver considerato Hamas un movimento polito-rivoluzionario, ma semplicemente organizzazione terroristica con cui non poteva esserci trattativa. Questo movimento non cambierà il suo orientamento religioso e politico. E questo non significa che il futuro sia di Hamas, anzi. Continuare ad attaccare la popolazione civile nella Striscia per distruggere e/o isolare Hamas non produce altro effetto se non quello di rendere il movimento più popolare (suscitando antisemitismo, come stiamo vedendo anche in Italia). La realtà è che Hamas non scomparirà nel nulla: si trasformerà in altro soggetto. – Ciò, riporta alla mente un raccapricciante commento degli americani durante la guerra in Vietnam: “Abbiamo distrutto quel villaggio per salvarlo”. Questa strategia non funzionò in Vietnam e non funzionerà per Hamas e i suoi derivati. L’Occidente dovrà trattare con loro.

– Là, le due parti, ebrei e musulmani (occidente e islam) si combattono da secoli a causa dello “stesso” Dio monoteista, ma entrambi ritengono migliore il proprio. Quale la soluzione? Due Popoli, due Stati?  – A riguardo ecco cosa dice il prof. Cacciari: “Magari fosse così per il prossimo futuro. Ma l’odio che si perpetua, gli interessi incrociati con altri Stati della Regione e le eterne rivendicazioni potranno portare (purtroppo) solamente ad un patto”.

Dicembre ‘23 Si susseguono attacchi e distruzioni (attacchi partiti da nord della Striscia) da parte di Israele. Il 7 ottobre 2023 e la conseguente offensiva israeliana su Gaza, hanno precipitato nel caos non soltanto Israele e la Striscia ma l’intera Regione. L’America non è più egemone perché il mondo è assai più competitivo, principalmente a causa dell’ascesa della Cina, della influenza della Russia, dell’Iran – La questione palestinese, lo sostiene Lucio Caracciolo: “Esiste se c’è un soggetto palestinese. Per spezzare questo circolo infernale il popolo palestinese deve darsi un’organizzazione legittima in casa propria, e un capo che la rappresenti davanti al mondo. Altrimenti resta tragedia umanitaria, esposta alle maree del terrore e della vendetta”.

Febbraio ‘24 – Primi bombardamenti israeliani su Rafah (città a sud della Striscia). E trattativa fallimentare con Egitto, capi dell’intelligence israeliana, emissari di Hamas (pressioni americane) per evacuare un milione e mezzo di palestinesi compressi a Rafah. Esodo probabile in una tendopoli infinita sulla spiaggia della striscia di Gaza. Intanto, Si susseguono richieste di “cessate il fuoco” e trattative per il rilascio dei prigionieri da ambo le parti. Una proposta degli ultimi giorni: liberazione di 40 ostaggi (e una tregua di 40 giorni) in cambio di 400 palestinesi chiusi nelle carceri israeliane.

Sarà un problema per l’occidente parlare di moralità e giustizia dopo l’esagerata reazione di Israele.

Due bandiere, una Terra

Una colomba con ali di fuoco avanza sui tetti delle due lacerate bandiere,

ma qual è quella giusta? – Quale delle due bandiere è quella di Dio?

Orrori in quella Terra contesa, dove non si capiscono i nemici;

dove sciacalli distruggono le anime ferite dalla guerra di prima,

sconfinando in un cielo disegnato sopra le pozze rosse:  

per donne, uomini e bambini coperti da lenzuola bianche,

e soldati nei fossi prima che putrida si fa l’aria.

Non le capiamo le contese di quei popoli sparsi tra le dune di sabbia e gli orti,

né i complotti dei governatori che mettono efficaci (oscene) parole nei loro discorsi

e fanno brillare il cielo, che al caldo dei termosifoni il nostro sembra pulito.

(Ma tutto è sotto controllo; il popolo non può sovvertire la Legge,

e la macchina bellica deve andare avanti perché l’ordine è stato sancito).

Le nenie sul sangue versato non impediscono la rivalsa

e altre case, frante dai fumi di parole, saltano in aria

e le donne partoriscono altre vittime perché il potere è sacro.

Ma chi lo libererà quel cielo confuso dalla brama di potere?

Eppure, ogni severa illusione comprende la speranza…

Il proprio Dio (alfine) sarà salvato? – Avrà salvato?

Non capisco: nel “nostro Mondo” c’è il Figlio risorto. 

1 commento su “Conflitto Israele-Hamas/Palestina”
  1. Bravo Pino, ottima lettura chiara e lucida ma per tanti altri hanno la mente offuscata grazie anche all’enorme propaganda malevole e solo di parte, i problemi mediorientali sono molteplici, la cosa peggiore che puo’ succedere e’ sempre la guerra di religione che da millenni esiste in quelle zone, la soluzione? Non e’ di questi uomini che governano quelle aree, forse di Dio? Ma quale Dio? In sintesi, il problema era e restera’ infinito,, ricordiamoci sempre che le guerre sono create solo per interessi economici, le ideologie sono solamente aria fritta, e i popoli ne soffrono le conseguenze da qualunque parte siano,, il grande problema a cui oggi assistiamo sono il perseverare dell’odio e fanatismo senza nessuna distinzione,,
    Complimenti Pino 🥰🥰👍

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