di Patrizia Gradito e Nicola Viceconti
Oltre a rappresentare un significativo momento di aggregazione tra cittadini e istituzioni intorno a un prodotto culturale che ormai si è consolidato sul nostro territorio, l’incontro che si è tenuto il 5 giugno scorso per festeggiare il primo anniversario della testata “Tempi Nuovi” ha offerto ai presenti importanti spunti di riflessione che vale la pena sottolineare. Già in altre occasioni noi di “Novelas por la identidad” ci siamo soffermati sulle potenzialità degli incontri culturali in “presenza” per la capacità di informare, emozionare e, in alcuni casi, suscitare dibattiti. Tra gli interessanti interventi che si sono susseguiti, poniamo l’attenzione su due concetti espressi rispettivamente dalla Direttrice responsabile della testata, Anna Belli, e dal Direttore editoriale, Luigi Proietti Orzella. Il primo ha messo in evidenza la partecipazione che può essere favorita da un giornale cartaceo. La fruizione del giornale tradizionale, infatti, il cui contenuto viene raccontato, passando da persona a persona, consente un’elaborazione più riflessiva delle notizie veicolate rispetto ad altri strumenti. Capita di scovare una copia di “Tempi nuovi” nelle sale d’attesa di qualche studio medico, nei bar, alla stazione ferroviaria, al Centro Anziani etc., in luoghi nei quali non è raro assistere a una condivisione che si sostanzia in un reale confronto tra i lettori.
La “partecipazione” – ha ricordato Anna Belli – ovvero il coinvolgimento attivo dei cittadini di Ciampino nelle attività della comunità, è stimolata, di volta in volta dalle proposte di “Tempi Nuovi”. A tale riguardo ci sembrano pertinenti le riflessioni del filosofo sudcoreano dell’Università di Berlino, Byung-Chul Han, il quale ci ricorda che “le narrazioni rendono possibile il consolidarsi delle comunità”. Secondo lo studioso, il rapporto fiduciario costruito tra chi narra e chi legge rinvigorisce i meccanismi della memoria di un collettività e quindi ne valorizza il passato. Il giornale diventa uno strumento di coesione sociale. “Tempi Nuovi” si aggancia ad “Anni Nuovi” attraverso “il raccontare”, superando così la fugacità del tempo, in una società in cui tale dimensione è sempre più atomizzata e consolida una continuità. Saper raccontare a un pubblico significa ritrovare la capacità di creare collegamenti tra i suoi stessi membri e offrire stabilità, permettendo di sconfiggere la transitorietà e la contingenza. Il giornale di Ciampino ci permette così di riconoscerci.
Il secondo concetto che ci preme mettere in evidenza è quello espresso da Luigi Proietti Orzella: la solitudine, una dimensione che attanaglia sempre più persone e che è trasversale a tutte le fasce generazionali. Nonostante la facilità di connessione, spesso coincide con la condizione di ritrovarsi non solo a non avere amici, né una rete sociale ma a scoprire di non avere nessuno accanto pur essendo in mezzo a tanta gente. Tuttavia, l’allerta segnalata si attenua solo grazie ad esempi di interazione spontanea che proprio i nostri giovani ci mostrano. Durante le nostre consuete passeggiate mattutine, abbiamo notato per diversi giorni, un gruppo di ragazzi delle scuole medie, che evidentemente prima di entrare a scuola, si riuniscono nell’area antistante Parco Aldo Moro per giocare in cerchio a pallavolo. Vederli sorridere e incitarsi nel gioco, accantonando la tecnologia, ci è sembrato motivo di speranza e induce ad auspicarci che Ciampino veda sempre più spazi pubblici popolati da concittadini che si incontrano. Nel corso della manifestazione Luigi Proietti Orzella ha omaggiato la Sindaca Emanuela Colella e la Vice-sindaca Alessandra Mantuano con un poster che raccoglie le poesie degli alunni della classe IV A della Scuola Elementare “Pirzio Biroli” dell’Istituto comprensivo “Leonardo da Vinci”, pubblicate nel numero di maggio 2024, di cui ne riproponiamo una, scritta da Dima S., bimbo Ucraino, e intitolata “Pallavolo tra gli amici”.
Pallavolo tra gli amici
La sera ci riunivamo con gli amici in cortile
Riunivamo le squadre e cominciavamo
a giocare a pallavolo.
Vicino al nostro campo crebbe un melo
Ci arrampicavamo sull’albero
E raccogliemmo le mele.
Vicino a quel posto
Crebbero anche le fragole
E finimmo a mangiare anche quelle…
Dima S.
Si tratta di una coincidenza oppure una di una fantastica corrispondenza di sensazioni?