Lo scorso 27 luglio 2024, durante la XLVI sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolto a New Delhi in India, la Via Appia Antica, “Regina Viarum”, è stata iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.
Tracciata inizialmente per esigenze militari da Appio Claudio il Cieco nel 321 a. C. per collegare Roma a Capua, essa fu successivamente estesa fino a Brindisi, e da quel momento l’Appia divenne subito la principale strada di non solo a scopo militare, ma anche di comunicazione commerciale e di trasmissione culturale, in quanto concepita fin dall’inizio come “via publica” e percorribile da tutti, poiché fu realizzata su terreni espropriati a tale scopo dalla Repubblica. Successivamente fu ampliata nel corso del tempo, per cui il sito Patrimonio Mondiale comprende anche la variante al tracciato originale, che fu fatta costruire da Traiano nel 109 d.C.
Essa fu la prima delle grandi strade che attraversavano l’impero, anche se limitatamente al territorio “Italico”, dall’Urbe a Brindisi, città che, grazie a ciò, divenne il principale porto del Mediterraneo per i commerci con l’Oriente.
La via Appia è una testimonianza eccezionale di una tradizione, vivente o scomparsa, in quanto fu un modello, per il livello tecnologico di viabilità dell’epoca, che contribuì alla diffusione della civiltà urbana e all’unificazione culturale delle diverse genti del mondo romano.
La redazione