di Michele Concilio
Capita, a chi ha un po’ di fortuna, di trovare qualche documento interessante spulciando fra le carte impolverate di un vecchio archivio.
E’ il caso che vi proponiamo questo mese, illustrando quanto contenuto in un fascicoletto di 16 pagine, venuto alla luce nel magazzino della Tipografia Santa Lucia di Marino (storica bottega d’arte che da sola meriterebbe una trattazione e non è detto che un domani ciò non venga fatto e trovi spazio sulle pagine di Tempi Nuovi).
La modesta brochure – rigorosamente in completa veste tipografica in bianco e nero – ci svela un affascinante progetto che tratta, come dice il titolo stesso, del “Piano Regolatore di MARINO (Studi Preliminari)”.
E’ redatto dal dott. Ing. Arch. Massimo Poscetti e si avvale della prefazione del Sindaco di Marino, dott. Ing. Zaccaria Negroni (anch’egli meritevole di una memoria per quanto di buono e bene ha fatto per il suo Comune nei terribili anni del Secondo Conflitto Mondiale e non solo). La stampa è appunto della Tipografia Santa Lucia per tantissimi anni operosa in Via Cairoli di Sotto a Marino ed oggi purtroppo non più attiva.
Da osservare come la pubblicazione veda la luce nell’inizio del 1945, a quell’epoca con Marino e Ciampino già liberate (dal 4 giugno del ’44, come sappiamo), purtuttavia in guerra ancora in corso in Nord Italia.
Ma non indugiamo oltre e vediamo cosa contiene il nostro fascicolo.
Ci pare bello sottolineare che in apertura si trova una pagina che ricorda le vittime della guerra che “imporporarono il suolo marinese” e che si pone l’auspicio di un avvenire dove, nella concordia, “Marino risorga più grande e più bella”.
Il Negroni, nella sua introduzione, fa un breve excursus ricordando la Marino del XVII “il secolo d’oro” con i suoi monumenti, chiese e palazzi, ed un ridimensionamento notevole nel 1800, a seguito dell’apertura della Via Appia Nuova avvenuta nel 1779, che di fatto tagliava via la cittadina castellana dalla direttrice Roma Napoli, assai importante per l’epoca. L’intervento del Nostro si concluse così: “E’ giunta, finalmente, l’ora della rinascita? Incomincia oggi, dopo l’Anno più drammatico che la Storia ricordi, un nuovo <<secolo d’oro>> per la nostra Marino? E’ l’augurio che formuliamo, con tutta l’anima, all’inizio di questo 1945, che vogliamo salutare come l’Anno della Pace”.
Alle parole di Negroni, fa seguito il contributo, più specificatamente tecnico, del progettista Poscetti.
Volendo riassumere il suo pensiero – sia per comprensibili ragioni di spazio editoriale, sia per non correre il rischio di tediare troppo il lettore – ci limitiamo ad alcuni passaggi più significativi.
“Ora che la città di Marino, a causa della guerra, ha sofferto purtroppo vaste distruzioni nel suo patrimonio edilizio, prima che l’iniziativa privata ponga mano alle ricostruzioni totali, è necessario fissare le soluzioni che potranno avere i più importanti problemi urbanistici della cittadina…”.
Sante parole, verrebbe da dire … e conosciamo un po’ tutti come le cose si siano in realtà evolute…
L’architetto affronta la problematica stradale ed osserva come si renda necessaria la realizzazione di una nuova autostrada che partendo dai Cessati Spiriti corra parallela alla ferrovia Roma – Albano, decongestionando le scarse arterie esistenti.
Ma la trattazione più interessante è quella che riguarda le “Nuove Borgate”, dove, anche qui prendiamo a prestito le parole del Poscetti “Tutte le nuove abitazioni dovranno essere a tipo “città giardino”, con annessi da 300 a 800 mq di terreno per famiglia. In questo modo, la popolazione di Marino avrà abitazioni confortevoli e del tutto igieniche, ma soprattutto sarà indotta ad apprezzare meglio le nostre incalcolabili risorse agricole, unica fonte di sicura e perenne ricchezza nazionale”.
Naturalmente, dobbiamo ricordarci che stiamo trattando dell’Italia di 80 anni fa e le osservazioni vanno contestualizzazione tenendo questo riferimento.
Chiudiamo questa illustrazione presentando il quadro sintetico e riassuntivo dello studio preliminare del PRG marinese: il territorio comunale sarà costituito da un centro urbano (Marino storica), tre borgate (Ciampino, Frattocchie, Santi Apostoli) e sette villaggi (Sassone, Casabianca, Acquacetosa, S. Maria delle Mole, Castelluccia, Fontana Sala, Villaggio nuovo dei tranvieri).
Lo studio entra anche nel dettaglio di come deve essere dotato ogni centro: la borgata dovrà avere indispensabilmente chiesa parrocchiale (si noti la prima posizione), scuola, spaccio cooperativo, ufficio postale, condotta medica, caserma carabinieri, ufficio staccato de Comune.
Logicamente assai più ridotta la composizione del villaggio, per il quale è sufficiente avere: cappella (anche qui in posizione di testa), scuola, spaccio, posto telefonico.
Dagli studi, sia pur preliminari, alla realizzazione di fatto portata a compimento forse qualche ‘lieve scostamento’ c’è stato…