di Maria Camacho
Questo mi chiedono. E forse queste domande le fa tutto il mondo.
Ma sarebbe corretto dire che queste due domande non hanno risposta?
Un mondo di pietra, di marmo e di sigarette; dove la normalità è essere di corsa e ansiosi, prendere un caffè delle dimensioni della tua pazienza. Molti volti annoiati e altri sorridenti, consapevoli di dare il loro tempo di vita al miglior offerente, questo è vivere in un mondo di pietra.
Forse la mia felicità è rimasta in quel luogo del terzo mondo dove potrebbero rubare, uccidere, ma i sorrisi, il calore e l’amore fanno dimenticare tutto questo, e la mia innocenza è rimasta pietrificata in questo mondo di pietra? Di facce serie e polmoni neri; la vita è anche ironica, la morte è anch’essa ironica che arriva senza preavviso, ti strappa chi ami di più e ti immerge in un mondo senza via d’uscita. Vuoi esplodere di sentimenti e non puoi farlo, vivere tanti giorni con un sorriso falso che nasconde l’inferno che porti dentro.
Ed è così, così mi sento in questa fase della mia vita, a 21 anni, lontano da casa, dal mio rifugio, lontano dalla mia famiglia.
Vorrei solo poter rinascere e trovare un cammino pieno di colori come un arcobaleno.